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Le scarpe o calzature antinfortunistiche da diversi anni sono entrate a far parte di numerosissimi contesti lavorativi, diventando un oggetto di uso quotidiano per molti operatori, tanto che quasi ci si dimentica che si tratta di un DPI (dispositivo di protezione individuale).
Non tutti i lavoratori, però, sanno quando sono tenuti all'uso di specifiche calzature da lavoro. Per capire quando è obbligatorio indossare calzature antinfortunistiche occorre rifarsi alla Legge: quella specifica che tratta questo delicato argomento è la n. 626 del 1994, poi confluita nel Testo Unico sulla Sicurezza D.Lgs. 81/2008.
L'art. 74 della normativa affronta la materia dei dispositivi di protezione individuali (DPI), che vanno usati ogni qual volta risulta prevedibile un rischio di lesione ai piedi. Prima di tale norma non c'era una vera e propria normativa di settore che ne regolasse tutti gli aspetti.
La legge in questione fa riferimento, in via generale, a situazioni “in cui esistono specifici pericoli di ustioni, di causticazione, di punture o di schiacciamento”. In questi casi “i lavoratori devono essere provvisti di calzature resistenti ed adatte alla particolare natura del rischio”, oltre al fatto che “tali calzature devono potersi sfilare rapidamente”.
Sarà il datore di lavoro, avvalendosi della consulenza del RSPP cioè del Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione (a volte è RSPP lo stesso datore di lavoro ndr), a valutare, sotto la propria responsabilità, se il rischio è prevedibile o meno. Ciò vuol dire che, in caso di infortunio del lavoratore dovuto a mancanza di scarpe antinfortunistiche, il datore di lavoro dovrà dimostrare come tale rischio non fosse ragionevolmente prevedibile.
L’obbligo di indossare le scarpe antinfortunistiche nasce, come accennato in precedenza, da un obbligo in capo al datore di lavoro, di salvaguardare l’integrità fisica del prestatore di lavoro, analogamente a quanto avviene per tutti gli altri dispositivi di sicurezza.
Il mancato rispetto delle norme in materia di sicurezza sul lavoro può far nascere responsabilità risarcitoria nei confronti del lavoratore, oltre che responsabilità di tipo penale.
Il datore non può dunque esentare un lavoratore dall’uso delle scarpe antinfortunistiche quando queste rappresentano l’unico mezzo di protezione dai rischi.
Negli anni si è arrivati a disciplinare tipologie e caratteristiche delle scarpe antinfortunistiche su base europea e, in alcuni casi, con riferimenti internazionali. In questo modo si è voluto superare le divisioni tra uno stato e l'altro, anche in funzione del principio di libera circolazione dei lavoratori, perlomeno tra i Paesi dell'Unione Europea.
Siamo quindi arrivati ai giorni nostri in cui i progressi in materia di scarpe antinfortunistiche sono continui.
I migliori produttori di scarpe da lavoro stanno progressivamente ampliando e le proprie gamme di prodotti, puntando su materiali sempre più innovativi, ma anche diversificando i prodotti stessi, inserendo modelli specificamente rivolti al mondo femminile, che differiscono per alcune caratteristiche dai prodotti pensati per i colleghi maschi.
Le scarpe antinfortunistiche da donna, in via generale, si differenziano per una maggiore leggerezza, per una proposta di taglie più scrupolosa, per la pianta più stretta, oltre che per ulteriori dettagli come la zona del tallone rialzata, per una maggiore comodità della calzatura, diminuendo la sensazione di affaticamento dovuta a ore continuative in piedi.
Non da ultimo ci sono elementi che riguardano i colori e il design, studiati appositamente per le donne che lavorano ma che sono giustamente attente al dettaglio.
I rischi professionali attinenti agli arti inferiori possono essere estremamente diversi tra loro. Ne consegue che, per tutelare i nostri piedi, sono previste scarpe di sicurezza estremamente differenti. Una prima distinzione attiene alle scarpe con suola imperforabile, che devono essere usate in diversi casi quali:
Sono invece previste scarpe di sicurezza che non prevedono una suola imperforabile nei casi di:
I rischi professionali attinenti agli arti inferiori possono essere estremamente diversi tra loro. Ne consegue che, per tutelare i nostri piedi, sono previste scarpe di sicurezza estremamente differenti. Una prima distinzione attiene alle scarpe con suola imperforabile, che devono essere usate in diversi casi quali:
Sono invece previste scarpe di sicurezza che non prevedono una suola imperforabile nei casi di:
Per un discorso di coordinamento di più fonti del diritto, come accennato in precedenza, in materia di Sicurezza sul Lavoro e in particolare di scarpe antinfortunistiche, nel 2012 sono entrate in vigore specifiche norme europee, poi recepite anche dal nostro ordinamento giuridico.
Le principali norme sono le EN ISO 20344, 20345, 20346 e 20347. Al loro interno vengono prese in esame le tipologie di calzature e le caratteristiche minime che devono possedere, in particolare:
Alle caratteristiche minime possono inoltre essere aggiunte protezioni supplementari per aumentare il grado di efficacia del DPI: ognuna di esse viene indicata con una particolare lettera dell’alfabeto o con una sigla.
TIPO I: | realizzate in cuoio o altri materiali; |
TIPO II: | fabbricate in gomma o in prodotti polimerici (per intenderci le diverse tipologie di plastiche) e per questo impermeabili e pensate per chi deve agire in ambienti con presenza di acqua, fango o liquidi. |
Scendendo ancora più nel dettaglio, in rapporto alle categorie, sono previste 6 classi: SB, S1, S2, S3, S4, S5 con applicazione degli stessi principi anche per le categorie P ed O, oltre a ulteriori requisiti in base alle classi di rischio.
Le scarpe antinfortunistiche si differenziano dalle normali calzature per la loro struttura che le rende adatte al lavoro in luoghi dove la possibilità di infortunio è elevata, contribuendo a evitare danni ai piedi, ma non solo, visto che alcuni modelli sono dei veri e propri salvavita.
Nel dettaglio i componenti caratteristici di una scarpa antinfortunistica sono:
Tra i fattori da valutare nella scelta di una scarpa antinfortunistica, oltre alla sicurezza, rientrano sicuramente l'analisi dei materiali con cui è realizzata, senza dimenticare gli aspetti di leggerezza, flessibilità, comodità, arrivando poi al design.
Venendo al dettaglio i materiali con cui sono realizzati il puntale e la lamina anti-perforazione hanno un notevole impatto nel peso della scarpa.
Nel caso in cui è presente una lamina in metallo nella suola, è facile intuibile come la flessibilità della scarpa, così come il suo peso, ne siano negativamente influenzati.
Ma la flessibilità non è solo fonte di comodità, quanto un'esigenza per particolari tipi di impiego come nel caso di elettricisti o idraulici che operano spesso in ginocchio e, quindi, con il piede o le dita piegate. Nel loro caso è consigliabile un tipo di scarpa con lamina anti-perforazione in kevlar che risulta flessibile a differenza del metallo, pur mantenendo una forte capacità di resistere alle perforazioni. Le suole in questi casi sono invece realizzate in poliuretano o gomma nitrilica.
Sempre per gli elettricisti, come per altri lavori in cui sussiste il pericolo di cariche elettrostatiche, sussiste l'obbligo di indossare scarpe sprovviste di parti magnetiche.
Come accennato in precedenza, i nuovi materiali compositi garantiscono tutte le proprietà di sicurezza ma con peso e rigidezza inferiori della calzatura.
Nel corso degli ultimi anni si sono fatti numerosi passi avanti per avere materiali sempre più performanti unitamente a scarpe antinfortunistiche progressivamente più comode, leggere e di design, tanto da poter anticipare i modelli del futuro.
La sempre maggiore attenzione verso il settore della sicurezza, oltre a seguire le esigenze dei lavoratori, ha portato le aziende produttrici a distinguere tra calzature antinfortunistiche estive o invernali.
Queste ultime possiedono, a livello di caratteristiche aggiuntive, l’impermeabilità della tomaia eventualmente associata alla protezione dal freddo.
Esistono infatti soluzioni, per esempio nel campo dei modelli S3, che prevedono materiale sintetico particolarmente efficace posto all'interno delle scarpe, tale da garantire un isolamento termico anche a temperature molto basse.
Diversamente, durante i mesi particolarmente caldi o in presenza di forni e macchine che sprigionano calore, i lavoratori hanno la necessità di avere modelli di scarpe o sandali da lavoro che, pur rispettando tutte le normative vigenti, hanno la funzione di mantenere il piede fresco e di attutire il senso di malessere dovuto alle alte temperature.
Ecco allora che, a seconda delle tipologie di rischio a cui va incontro il lavoratore potremmo avere calzature S1 o S1 P, più fresche grazie alla maggiore traspirabilità della tomaia e della fodera.
Diversi modelli estivi sono realizzati con pelle scamosciata e suola in poliuretano a doppia densità che garantisce comfort, morbidezza e freschezza.
Le scarpe antinfortunistica hanno una scadenza, un elemento obbligatorio, a livello legale, diversamente da questo le calzature non sarebbero in regola con le disposizioni in materia di sicurezza sul lavoro.
Al di là dei riferimenti legali, occorre affrontare l'aspetto legato all'usura, perchè, come per tutti gli altri DPI, ma anche - più semplicemente - come per tutte le comuni scarpe, anche quelle predisposte per la difesa degli arti inferiori sono soggette a deperire e rovinarsi con un utilizzo intenso e senza l'adeguata cura.
In genere l’usura è maggiore per le scarpe da lavoro, rispetto a quelle da passeggio, innanzitutto perchè le prime solitamente vengono indossate tutti i giorni, in più ricevono mediamente molte più sollecitazioni, vengono cioè stressate maggiormente, pur essendo strutturalmente più resistenti.
Viene quindi da chiedersi quando è opportuno cambiare le proprie scarpe antinfortunistiche. Al di là della scadenza perentoria, i consigli degli esperti sono quelli di sostituite questo tipo di calzature ogni sei mesi, per via dei materiali tecnici utilizzati, soggetti a un deterioramento rapido che può compromettere non tanto la sicurezza, quanto il comfort delle scarpe.
Ma esistono anche specifici accessori per mantenere le scarpe antinfortunistiche nella migliore condizione possibile oltre che renderle sempre adatte alla nostra postura e, più in generale, al nostro corpo.
In gioco c'è la salute del piede, ma - in alcuni casi - anche la tutela stessa del bene più prezioso che abbiamo: la nostra vita.
Ecco allora che scegliere la scarpa giusta rappresenta un fattore che determina salute, protezione, ma anche benessere complessivo del nostro corpo per tutte le ore in cui siamo chiamati a svolgere attività che comportano rischi più o meno nascosti.
Il passo più giusto da fare è quello di individuare non un semplice rivenditore di scarpe ma un partner che, oltre a vendere, sappia fornire consigli con la massima competenza possibile, a 360° nel comparto della sicurezza sul lavoro.
Tutte queste caratteristiche sono racchiuse in Oxa che dal 1978 rappresenta una certezza nella fornitura di materiale antinfortunistico.
I plus che Oxa può offrire sono tanti, principalmente la multicanalità dal momento che mette a disposizione sia uno store on-line che un negozio fisico, per andare incontro alle esigenze di tutti.
Partiamo dal primo: un e-commerce, come quello di OXA, offre una gamma vastissima di calzature antinfortunistiche unita alla competenza dei propri addetti. Anche on-line ogni cliente ha la possibilità di ricevere i consigli degli esperti in base alle singole esigenze attraverso email o chiamate.
Dopo aver descritto l'ambiente di lavoro e tutte le specificità, ogni interlocutore riceve un consiglio su misura per le scarpe che meglio si adattano al contesto.
Per chi ne ha la possibilità, il consiglio è quello di visitare anche lo store fisico di OXA dove sono presenti, non solo per le scarpe antinfortunistiche, ma numerosissimi articoli per la sicurezza sul lavoro.
In questo caso le scarpe si possono provare e confrontare, testando quali risultano più confortevoli, insieme alla protezione totale dai rischi.
Tutto questo all'interno di un ambiente informale, dove sentirsi totalmente a proprio agio, osservando i modelli con assoluta tranquillità e rivolgendosi al personale sono quando si presenta la necessità. Anche in questo caso gli esperti di Oxa sono a completa disposizione dei visitatori per guidarli nella scelta ed evitare di acquistare un prodotto non in linea con le esigenze specifiche.
La garanzia che Oxa è in grado di offrire nasce a monte: dalla qualità dei prodotti, selezionati tra i migliori marchi operanti sul mercato nazionale e internazionale come U-Power, Diadora Utility, Petzl, Cofra, e molti altri, unita alla ferma volontà di fornire al cliente prodotti affidabili e capaci di durare a lungo nel tempo.