Lo smaltimento degli estintori e della polvere estinguente contenuta al loro interno segue delle regole ben precise.
La normativa 9994-1:2013 ci dice che controllo, manutenzione, revisione e collaudo degli estintori sono a carico del datore di lavoro. Questo comprende anche il loro corretto smaltimento, regolato dal Decreto 152/2006.
In questo articolo vedremo come smaltire correttamente gli estintori e la polvere estinguente.
Indice
1. Smaltimento estintori: cosa dice la normativa
2. Quando scade un estintore?
Quali sono gli estintori da considerare fuori servizio?
3. Come smaltire un estintore?
I codici CER degli estintori
Smaltimento estintori e registro di carico e scarico
4. Come smaltire la polvere di un estintore?
5. Smaltimento estintori e polvere: affidati a dei professionisti
Il Decreto 152/2006 (Testo Unico ambientale) e il D.M. 07/01/2005 sanciscono che è obbligatorio smaltire gli estinguenti, gli elementi metallici e gli elementi plastici che costituiscono un estintore.
Le aziende possono gestire autonomamente tutto il processo, oppure affidarsi a ditte che offrono servizi di recupero e smaltimento estintori.
Nel secondo caso, la ditta antincendio diventa produttore e detentore del rifiuto, con l'obbligo della sua gestione.
Nei prossimi paragrafi vedremo come smaltire correttamente estintori e polvere estinguente.
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La ditta di manutenzione antincendio, al momento della revisione, si occupa di verificare lo stato dell'estintore.
Un estintore ha una vita massima di 18 anni, trascorsa questi anni dovrà essere applicata un’etichetta con la dicitura fuori servizio.
Ci sono poi altri casi in cui un estintore può considerarsi fuori servizio.
La dicitura "fuori servizio" indica che quell’estintore non può più essere sottoposto a manutenzione, ma non lo rende automaticamente un rifiuto, dovrà essere infatti l’azienda a stabilire l'obbligo di smaltirlo.
Come anticipato, le aziende possono gestire autonomamente tutto il processo, oppure affidarsi a ditte che offrono servizi di recupero e smaltimento estintori.
Optando per la seconda opzione, si affida la gestione del processo a dei professionisti, che avranno cura di operare nel rispetto delle norme e restituire all'azienda una copia del registro di carico e scarico.
Le aziende che offrono servizi di questo tipo si occupano del recupero dell'estintore, del suo trasporto e poi del suo corretto smaltimento presso ditte iscritte all'Albo Gestori Ambientali.
Lo smaltimento di un estintore prevede:
Di seguito vediamo questi due aspetti.
Il codice CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti) è una sequenza numerica di sei cifre che serve a identificare un rifiuto in base al processo produttivo da cui è originato. Questi codici si dividono in pericolosi e non pericolosi.
I codici CER dei rifiuti pericolosi si possono riconoscere perché contrassegnati da un asterisco. A volte la pericolosità di un rifiuto non può essere stabilita in base solo alle schede tecniche del prodotto ed è per questo che è necessaria un’analisi di laboratorio per stabilirne il grado pericolosità. I rifiuti pericolosi, inoltre, sono classificati in base al rischio e numeri che vanno da 1 a 15.
Di seguito alcuni codici CER per gli estintori:
In caso di rifiuti pericolosi, le quantità trasportabili sono pari a 30 Kg o 30 litri al giorno.
La ditta antincendio può tenere temporaneamente l'estintore presso la propria sede, fino a massimo 10 giorni.
Entro questo periodo è tenuta a compilare il registro di carico e scarico.
Il sistema Formulario di identificazione dei rifiuti – Registro di carico e scarico è un sistema previsto per legge che documenta in maniera attenta la gestione dei rifiuti e il loro trasporto, indicando caratteristiche e specifiche.
Questo deve essere redatto in quattro copie e compilato, datato e firmato dal produttore dei rifiuti e controfirmato da chi li trasporta, in modo da provare la presa in carico dei rifiuti. Una copia va al produttore, una al destinatario e due al trasportatore. Inoltre, le copie del formulario devono essere conservate per cinque anni.
Chiunque effettua il trasporto senza formulario o indica dati incompleti o inesatti per rifiuti non pericolosi è sottoposto a sanzione amministrativa, nel caso di rifiuti pericolosi o di false indicazioni si rischia fino a due anni di reclusione.
Quando un estintore viene utilizzato per spegnere un incendio l’estinguente che rimane all’interno del serbatoio non può essere utilizzato nuovamente.
La norma UNI 9994-1 stabilisce che anche se l’estintore non è stato utilizzato, l’estinguente dovrà essere sostituito per mantenere alta l’efficienza degli estintori.
In particolare, la polvere estinguente contenuta negli estintori va sostituita ogni 36 mesi ed essere conseguentemente smaltita.
Il manutentore è tenuto a svuotare completamente i serbatoi degli estintori affinché vengano riempiti con gli estinguenti nuovi.
Una volta svuotato il serbatoio, la polvere estratta deve essere considerato un rifiuto da smaltire.
Anche lo smaltimento della polvere degli estintori non può essere effettuato direttamente dall’azienda manutentrice, ma da azienda specializzate nello smaltimento di questi specifici rifiuti.
Inoltre, il trasporto delle polveri degli estintori deve avvenire tramite dei mezzi di trasporto adibiti proprio a questo tipo di funzione, non possono essere utilizzati ad esempio dei semplici furgoni.
Per lo smaltimento degli estintori e della polvere è importante scegliere una ditta antincendio altamente competente.
Oxa offre un servizio di manutenzione antincendio affidabile, con un team di persone altamente specializzate.
Effettuiamo il recupero degli estintori presso il cliente, provvedendo a sostituirli.
Per quanto riguarda la sostituzione della polvere estinguente, svolgiamo il servizio presso i nostri clienti con i nostri mezzi dotati di officina mobile, ad ulteriore garanzia di serietà.
Scegliere una ditta formata da professionisti antincendio significa non solo ottemperare agli obblighi di legge, ma mettere la sicurezza della propria azienda in ottime mani.
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