La normativa antincendio ci dice che tutte le attività commerciali, inclusi gli uffici e i condomini devono essere dotati di estintori in proporzione agli spazi. La legge è molto chiara, bisogna avere gli estintori, ma come si usa un estintore? Cerchiamo di fare insieme chiarezza su alcuni concetti.
Prima di parlare di estintori è giusto fare una piccola introduzione sui diversi tipi di fuoco.
La norma EN 2:2005 individua diverse classi di fuoco in base al materiale che brucia.
Questa distinzione è importante per la scelta del tipo di estintore da utilizzare.
Ci sono diversi tipi di estintori e ogni estintore serve per spegnere un determinato incendio.
Variano per peso, distinguendosi in estintori portatili, portata massima 20kg ed estintori carrellati, che superano la portata di 20kg, ma si suddividono soprattutto in base all’agente estinguente che contengono:
Questo tipo di estintore ha all’interno l’anidride carbonica in stato liquido e compresso. Serve per spegnere gli incendi che si sviluppano a causa di apparecchiature elettriche, ma anche gas e liquidi infiammabili. Questi non sono particolarmente adatti per spegnere fuochi da materiali solidi. Com’è costituito questo tipo di estintore? Da una bombola di acciaio che contiene appunto l’anidride carbonica. Quando si aziona, il liquido, che entra in contatto con l’aria, si trasforma di nuovo in gas. Bisogna fare molta attenzione con questo tipo di estintore in quanto il raffreddamento arriva a -70°C. Ciò significa che a contatto con superfici sensibili, come monitor, lampade, metalli, potrebbe crearne la rottura.
L’estintore a schiuma oggi è largamente raccomandato in quanto efficace in vari tipi di incendio e pulito perché non lascia particolari danni evidenti, dopo l’utilizzo. È costituito da un serbatoio in acciaio, solitamente inox, e contiene acqua e un liquido schiumogeno. L’erogazione avviene attraverso uno speciale ugello, con molti fori, che fanno entrare l’aria. Questa, a contatto con il liquido, genera la schiuma che agisce sulla superfice dei materiali solidi o liquidi impedendo il contatto con l’ossigeno e quindi lo spegnimento dell’incendio.
L’ estintore a polvere è quello che sicuramente può essere considerato il più flessibile in quanto può essere utilizzato per quasi tutti i tipi di incendio. Bisogna però ricordare che essendo una polvere chimica è sconsigliato usarla in ambienti piccoli e chiusi in quanto le polveri potrebbero essere inalate e creare danni irreversibili su tutti gli apparecchi elettronici e no. Gli estintori a polvere sono sempre costituiti da una bombola di acciaio all’interno della quale vi è gas inerte.
L’ estintore idrico, molto simile alla schiuma utilizzata in area industriale, viene utilizzato soprattutto come alternativa valida a quello in polvere in tutti gli ambienti, in quanto si è iniziato a parlare da tempo, dell’uso discutibile di tale estintore a causa delle polveri dannose per la salute, soprattutto se utilizzati negli ambienti chiusi. Esso contiene acqua e sostanze molecolari che insieme non inquinano. L'estinguente è stato pensato per essere usato anche per le apparecchiature elettriche con uso diretto fino a 1000volt, grazie alla sua dielettricità. Molto efficace ed indicato nelle cucine e per classi di fuoco di tipo F.
Se ti dovesse capitare di trovarti nel bel mezzo di un incendio, la prima cosa da fare è assumere un atteggiamento no panic.
La seconda è chiederti: ma io sono un addetto antincendio?
Ebbene sì, è l'addetto antincendio la persona autorizzata e preparata nel domare le fiamme di un eventuale incendio. Chiunque può diventare un addetto antincendio, purché frequenti dei corsi di formazione appositi che prevedono sia la parte teorica, che quella pratica, quindi una parte che prevede l'utilizzo vero e proprio dell'estintore. All'interno di ogni azienda è il datore di lavoro, o un suo delegato per la sicurezza, che ha l'obbligo di nominare i lavoratori addetti a questo compito. In azienda deve sempre essere presente almeno un una persona designata.
Cosa deve fare? Dare l'allarme.
Nell’immaginario si pensa di dover spegnere le fiamme agendo su di esse, ma in realtà l’estintore deve puntare al principio, non alle fiamme, per questo cerca di concentrarti sul materiale che ha scatenato l’incendio.
Quando le fiamme iniziano a rallentare, allenta anche tu la presa sull’erogatore fino a fermare l’estinguente. Ovviamente mantieni sempre alta l'attenzione, perché le fiamme potrebbero alimentarsi nuovamente.
A questo punto l’estintore deve essere obbligatoriamente sostituito o generato.
La manutenzione e revisione degli estintori è regolata dalla normativa UNI 9994-1:2013. Ogni estintore deve possedere un cartellino sul quale devono essere specificati:
La normativa, inoltre, stabilisce cinque fasi di verifica della manutenzione:
È la fase iniziale in cui vengono effettuati i primi accertamenti sul funzionamento degli estintori e prevede anche la correttezza delle marcature presenti e che il libretto d’uso sia disponibile. Tutto ciò che avviene in questa fase dovrà essere comunicato alla persona interessata.
2. Sorveglianza
La sorveglianza non è una fase regolata dalla legge, quanto più una buona pratica da osservare. Questa fase consiste nel controllare che gli estintori siano presenti e non manomessi.
3. Controllo Periodico
Il controllo periodico invece, viene stabilito dalla legge. Esso deve avvenire ogni sei mesi da parte di una persona competente. Quali sono i controlli da fare?
4. Revisione programmata
La revisione programmata è una fase di interventi tecnici:
La legge stabilisce anche specifiche tempistiche:
Il collaudo è una misura preventiva controlla la stabilità del serbatoio e della bombola dell'estintore, in questa fase deve essere sostituita la valvola erogatrice e la data deve essere riportata sia all'interno che all'esterno dell'estintore. Inoltre, un estintore dovrà essere completamente svuotato del suo agente estinguente anche se è stato usato a metà.
Può accadere che la manutenzione ordinaria non sia sufficiente a ripristinare le condizioni ottimali dell'estintore ed è per questo che si ricorre alla manutenzione straordinaria.
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