Abbiamo intervistato Giuseppe Gori, il Coordinatore del Team Antincendio Oxa. Giuseppe ha iniziato a lavorare nel mondo dell’antincendio oltre 25 anni fa. Gli abbiamo fatto alcune domande sugli estintori a base d’acqua e gli estintori a polvere per chiarire meglio le differenze tra questi due tipi di dispositivi antincendio. Di seguito quello che ci ha raccontato.
Ciao, assolutamente sì!
Nel mondo degli estintori ci sono diversi tipi di estinguenti, ovvero il materiale contenuto nel serbatoio che viene utilizzato per domare un incendio. Esistono estintori a cO2, a polvere e a base d’acqua.
Gli estintori a polvere, come dice la parola stessa, contengono delle polveri speciali in grado di creare un isolamento tra il materiale che brucia e l’ossigeno. Quelli a cO2 contengono invece l’anidride carbonica e vengono soprattutto usati per apparecchiature elettriche. Infine, ci sono quelli a base d’acqua (idrici o a schiuma) che sono molto efficaci, ma vengono usati di rado come alternativa a quelli a polvere. Da tempo ormai si parla della tossicità delle polveri che risultano dannose per la salute, soprattutto se vengono utilizzate in luoghi al chiuso.
In Italia, purtroppo, è ancora molto diffuso l’utilizzo dell’estintore a polvere, lo si preferisce spesso all'estintore a base d'acqua; a differenza dei paesi europei che invece utilizzano il dispositivo idrico da ormai il lontano 2005 (con l’introduzione della norma EN 3-7 che stabilisce la possibilità di utilizzare gli estintori a base d’acqua anche su apparecchiature sotto tensione fino a 1000v) ed hanno coperto quasi l’80% del mercato.
Le motivazioni sono diverse. Possiamo identificare due ragioni principali: la prima è riconducibile ad un fattore culturale, gli italiani non hanno mai pensato che potesse essere effettivamente rivoluzionario scegliere un estintore idrico piuttosto che uno a polvere, la seconda è che l'estintore a polvere costa meno. Risparmiare sulla sicurezza antincendio è molto comune in Italia, ma c'è anche un'altra ragione.
Le aziende che vendono o noleggiano estintori solitamente, quando devono proporre questo tipo di dispositivi, preferiscono non rischiare e proporre l’estintore a polvere, facendo proprio leva sul prezzo contenuto. Un estintore a polvere ha il serbatoio in acciaio, mentre quello idrico in acciaio inox che costa dieci volte di più. Il cliente è convinto che stia risparmiando e giustamente non si chiede se effettivamente ci sia una soluzione migliore.
Di conseguenza, ad esempio, se in Italia producessimo 100 estintori a polvere, probabilmente solo 10 sarebbero idrici, i volumi della produzione industriale attualmente non si pareggiano.
Assolutamente sì.
Come ho detto prima, il costo di un estintore idrico è più alto, ma ha anche vantaggi maggiori.
Prima di tutto c’è un risparmio sulla revisione, infatti al contrario dell’estintore a polvere, la revisione di un estintore a base d’acqua va fatta ogni 4 anni invece che ogni 3; inoltre, la capacità di erogazione di un estintore a base d’acqua è maggiore. Senza considerare, inoltre, che un estintore a base d’acqua può essere utilizzato anche da chi non ha seguito un corso antincendio specifico.
Quando si acquista un estintore a polvere si pensa soltanto al risparmio immediato, senza tener conto dello smaltimento delle polveri, che è un costo a medio lungo termine, ma che rimane comunque una spesa da sostenere.
Facciamo un esempio pratico: scoppia un incendio in ufficio, con pc e altre attrezzature, se si utilizza un estintore a polvere si creano molti più danni:
> Se l’incendio parte dal pc, dovrò buttare non solo il pc che brucia ma anche gli altri presenti nella stanza, perché la polvere si propaga ovunque.
> Dovrò bonificare gli spazi e fermare la produzione o le attività lavorative.
> Nel caso in cui sia stato usato un estintore a polvere in un ufficio, l’assicurazione potrebbe rifiutarsi di farsi carico dell’incombenza in quanto, per legge non è stata adottata la soluzione migliore.
Con questo non voglio dire che l’estintore a polvere non sia valido, ma che sarebbe meglio utilizzarlo in luoghi esterni o magazzini industriali dove il rapporto rischio-danno è giustificato. La polvere dell’estintore, come ho anticipato prima, può anche creare danni alla salute se respirata massivamente in luogo chiuso e può diminuire la visibilità: può accadere che non si vedano bene le fiamme e credere che l’incendio sia stato domato, mentre dietro il fumo il combustibile potrebbe ancora bruciare.
Sicuramente la strada migliore da percorrere è quella dell’informazione. Chi vende gli estintori dovrebbe spiegare quanto più approfonditamente possibile tutti i pro e i contro di un estintore e cercare insieme all'utilizzatore la soluzione migliore per ogni luogo in cui dovrà poi essere installato. È importante spiegare tutti gli aspetti non solo quello che riguarda il miglior costo di acquisto, tenendo conto anche della qualità del prodotto, della sua capacità di spegnimento e soprattutto del minor danno in caso di utilizzo, alla salute e all'ambiente in cui si trova.
|
Giuseppe GoriCoordinatore Team Antincendio |
Compila il form per maggiori informazioni