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I GUANTI DI PROTEZIONE DA RISCHIO CHIMICO E RADIATTIVO

Scritto da OXA | 19/08/21 13.36

Allinterno dei contesti aziendali e industriali i lavoratori possono andare incontro a pericoli, anche molto gravi, che mettono a repentaglio salute e lincolumità.

Ci concentreremo su singoli aspetti, riguardanti le mani, in relazione ad alcuni specifici rischi.

 

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I guanti di protezione dal rischio chimico

Partiamo dal cosiddetto rischio chimico connesso a mani e arti superiori. La norma EN ISO 374, nel 2016, ha introdotto diverse novità sui DPI di protezione in riferimento a prodotti chimici pericolosi e ai microrganismi.

 

La protezione che questa tipologia di guanti deve offrire riguarda diversi aspetti:

- Penetrazione: da intendere come il rischio di contaminazione di una sostanza chimica o di un microrganismo attraverso gli elementi strutturali del guanto come pori, cuciture, microfratture o altre imperfezioni del dispositivo di protezione.

 

- Permeazione: in questo caso viene considerato il tempo che impiega una sostanza chimica per passare dalla superficie esterna fino al contatto con lepidermide. Lindice preso in considerazione dalla norma varia da 0 a 6 in relazione a questo tempo.

 

- Degradazione: si tratta del cambiamento irreversibile di una o più proprietà meccaniche del materiale del guanto dovuto al contatto con una sostanza chimica.

 

 

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I pittogrammi sui guanti contro il rischio chimico

La norma stabilisce che i guanti idonei a proteggere contro il rischio chimico debbano riportare il pittogramma resistente alle sostanze chimiche.

 

Il pittogramma appare insieme a un codice a lettere per i guanti di tipo A e B. I guanti di tipo C, invece, non sono marcati con codice a lettere.

Le lettere si rifanno allelenco delle 18 sostanze chimiche definite dalla norma.

 

 

 

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I test dei guanti contro il rischio chimico

 

I test di permeazione seguono quanto stabilito dalla norma EN 16523-1:2015 che sostituisce la precedente EN 374-3:

  • Tipo A: Impermeabilità (EN 374-2) per un tempo di passaggio ≥ 30 min per almeno 6 prodotti chimici
  • Tipo B: Impermeabilità (EN 374-2) per un tempo di passaggio ≥ 30 min per almeno 3 prodotti chimici
  • Tipo C: Impermeabilità (EN 374-2) per un tempo di passaggio ≥ 10 min per almeno 1 prodotto chimico

 

Per i test di penetrazione viene seguita la norma EN 374-2: 2014

 

I test di degradazione rimandano invece allo standard EN 374-4:2013

 

 

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Guanti contro la contaminazione radioattiva e le radiazioni ionizzanti

Esiste unulteriore norma specifica, la EN 421, che stabilisce i criteri in riferimento ai guanti di protezione contro pericoli seri e rilevanti quali la contaminazione radioattiva e le radiazioni ionizzanti.


Parliamo di un tipo di guanti professionali utilizzato anche e soprattutto in campo medicale-ospedaliero, nei reparti di cardiologia, radiologia, oncologia, oltre che nei contesti dedicati alla ricerca e all
industria chimica ed energetica.

 

I guanti di protezione da contaminazione radioattiva


Il pittogramma di questa tipologia di guanti di protezione (riportato di seguito) fa riferimento alla norma e alle relative specifiche.

Le caratteristiche richieste per il rispetto degli standard riguardano limpermeabilità oltre al superamento di test di penetrazione particolarmente accurati rispetto al contesto.

 

I guanti di protezione da radiazioni ionizzanti

In base alla norma EN 421, I guanti professionali per la protezione da radiazioni ionizzanti sono realizzati con materiali idonei. Considerando il contrasto a questo pericolo, viene utilizzato un determinato quantitativo di piombo o metallo equivalente, con specifiche riportate nella marcatura del guanto stesso.


Il pittogramma di riferimento alla protezione da radiazioni ionizzanti
è quello indicato di seguito:

 

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