I rischi termici rientrano tra i pericoli a cui sono sottoposti i lavoratori in determinati ambiti di impiego.
Il legislatore europeo è intervenuto per definire caratteristiche peculiari dei guanti antinfortunistici idonei a proteggere le mani da possibili conseguenze legate all’eccesso di calore.
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In relazione ai guanti di protezione contro il calore la norma UNI EN 407 prevede la definizione di:
- metodi di prova
- requisiti generali
- livelli di prestazione termica
- marcatura dei guanti per la protezione delle mani dall’eccesso di calore
Questo tipo di dispositivi di protezione individuale è finalizzato a tutelare le mani, come indicato nella norma, da “fuoco, calore per contatto, radiante, convettivo, piccoli spruzzi o grandi proiezioni di metallo fuso”.
Nel D.Lgs. 475/92, inoltre, i guanti di protezione sono suddivisi in tre categorie in base al grado di rischio.
Occorre però prestare attenzione, dal momento che i guanti che rientrano in questa normativa non tutelano dai rischi più specifici quali quelli derivanti da attività antincendio o di saldatura.
I guanti di protezione dal calore devono soddisfare le seguenti caratteristiche in base alla norma EN 407, ovvero:
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I criteri di classificazione e distinzione di questi guanti di protezione sono molto scrupolosi a seconda dei rischi da cui devono proteggere.
Il guanto di lavoro, per superare il test, viene esposto a una fiamma di gas per 15 secondi. Successivamente viene misurato dopo quanto tempo il materiale di realizzazione del guanto smette di bruciare.
Per il livello di prestazione massimo è 4, il tempo di persistenza della fiamma 2 secondi; il tempo di incandescenza residua è invece di 5 secondi.
In questo caso viene effettuata la misurazione della temperatura (da 100 °C a 500 °C) alla quale il guanto è chiamato a proteggere la mano per 15 secondi, senza un riscaldamento del lato interno di oltre 10 °C.
Il livello di prestazione massimo è 4 pari a più di 500 °C.
Per calore convettivo ci si riferisce a quello che penetra lentamente all’interno del guanto.
Per raggiungere i livelli di protezione stabiliti dalla norma si prende in considerazione la misurazione dell'intervallo di tempo durante il quale il dpi è in grado di rallentare l’aumento della temperatura del lato interno, attraverso la penetrazione del calore sprigionato da fiamme libere, di oltre 24 °C.
Il livello di prestazione massimo è 4.
Il guanto da lavoro è sottoposto a radiazione termica. Si misura il tempo impiegato dal calore per penetrare all'interno del guanto.
Livello di prestazione massimo 4 per una durata di almeno 150 secondi.
Viene misurato il numero di gocce di metallo fuso necessarie ad aumentare la temperatura tra il materiale del guanto e la pelle di 40 °C.
Il livello di prestazione massimo è 4 pari con oltre 35 gocce.
La misurazione riguarda la quantità di ferro fuso in grammi che va a danneggiare una pelle artificiale in PVC fissata sul lato interno del guanto, in modo da simulare la pelle umana.
Il livello di prestazione massimo è 4 pari a 200 grammi.
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In base alla prova stabilita dalla norma DIN EN 407, i guanti protettivi vengono classificati con un livello di prestazione in riferimento a ognuno dei singoli pericoli termici.
Un aspetto importante da considerare: il guanto non deve venire a contatto con fiamme libere se durante le prove della resistenza al fuoco non soddisfa il livello di prestazione 3.
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