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GIORNATA MONDIALE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO 2022

Scritto da OXA | 28/04/22 6.00

Quante volte abbiamo sentito parlare di salute e sicurezza sul lavoro, ma quante poche aziende attuano tutte le politiche necessarie? 

Oggi parliamo di salute e sicurezza sul lavoro, ma soprattutto: come investire sulla sicurezza e la salute dei dipendenti aumentando così anche le vendite.

 

Salute e sicurezza sul lavoro nel quadro normativo

Per sicurezza del lavoro si intende “un’attività lavorativa senza l’esposizione per i lavoratori al rischio di infortuni e incidenti e senza il rischio di contrarre una malattia professionale”.

L’obiettivo della salute e sicurezza sul lavoro è quello di ridurre e controllare:

  • I rischi che derivano dai processi lavorativi
  • Il verificarsi di incidenti e infortuni per i lavoratori
  • La comparsa di malattie professionali

Un ambiente di lavoro sicuro è regolato dal buon senso del datore di lavoro, ma anche dal quadro normativo, che ha visto evolversi in base alle nuove esigenze. In particolare:

  • 2087 del Codice civile che obbligava i datori di lavoro a adottare misure per tutelare l'integrità fisica e morale dei lavoratori
  • Lo Statuto dei Lavoratori, art. 9 della Legge 300/1970, tutela della salute e dell'integrità fisica dei lavoratori e del loro diritto di controllare che le norme di prevenzione vengano applicate
  • Lgs. del 19 settembre 1994, meglio conosciuto come legge 626.
    Fu un atto normativo
    in attuazione di alcune direttive UE. Questo è stato totalmente assorbito dal D. Lgs. 81/2008, detto anche Testo Unico per Sicurezza sul Lavoro.

 

Prevenzione dei soggetti coinvolti e valutazione dei rischi

Tutto il concetto di salute e sicurezza sul lavoro gira su componenti fondamentali: la prevenzione dei soggetti coinvolti e la valutazione dei rischi.

Per quanto riguarda la prevenzione, i soggetti coinvolti sono tenuti tutti a lavorare attivamente affinché la sicurezza e la salute siano tutelate e rispettate secondo i principi di legge.

Il datore di lavoro è al vertice della piramide, deve costruire una vera e propria rete di persone che lavorano a un obiettivo unico. Abbiamo poi:

  • Dirigenti e preposti
  • RSPP e RLS
  • Addetto antincendio
  • Addetto al Primo Soccorso
  • Lavoratori

Oltre alla responsabilità diretta del datore di lavoro la legge prevede un livello intermedio ovvero i dirigenti e i preposti, che in base alle loro competenze professionali mettono in atto le direttive del datore di lavoro e assumono anche un ruolo di vigilanza e controllo.

 

L’RSPP è il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, una persona con capacità professionali che coordina il servizio di prevenzione e protezioni dagli eventuali rischi. L’RSPP

è una figura che ha seguito dei corsi di formazione sia di sicurezza, ma anche di organizzazione e gestione delle attività.

 

L’RLS è il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, al quale i lavoratori possono rivolgersi per presentare richieste e quindi essere tutelati. Rappresenta i diritti e i doveri dei lavoratori per quanto riguarda tutti gli aspetti della salute e della sicurezza durante lo svolgimento del lavoro.

 

L' Addetto al Primo Soccorso è quel lavoratore che viene incaricato dal datore di lavoro per intervenire in casi di emergenza e eventuali infortuni,  in attesa che arrivi il personale medico qualificato.

Quali  requisiti deve avere? Innanzitutto, deve essere una persona che sappia riconoscere i pericoli e un'eventuale emergenza e sappia accertarsi delle condizioni psicofisiche di chi ha subito l'infortunio.

 

L’ Addetto antincendio è una persona che viene incaricato di tutte le misure per prevenire un incendio, nella lotta antincendio e gestione di tutte le eventuali emergenze che ne possono derivare.

Per quanto riguarda i lavoratori, essi sono tutti tenuti a essere responsabili della propria attività e quindi in grado di prevenire eventuali rischi e agire con criterio e responsabilità.

 

 

Salute e sicurezza ai tempi del Covid-19

In questi due anni ormai, il topic principale delle nostre vite è stato Covid-19, ma di passi in avanti ne abbiamo fatti per fortuna, ma quanti effetti negativi il Covid-19 si è trascinato dietro? Davvero molti. La pandemia è stata una forte emergenza sanitaria, ma ha costituito e costituisce una vera e proprio crisi economica e del mercato del lavoro.  Molti professionisti e aziende sono stati costretti a reinventarsi per affrontare la situazione.

Sui posti di lavoro le cose sono state molto difficili: la paura di portare in azienda o di contrarre il virus ha portato il datore di lavoro e i suoi dipendenti a situazioni pressanti e di forte stress.

Adesso le cose sembrano essere migliorate, ma se il virus ci ha insegnato a indossare le mascherine, rispettare il distanziamento e a igienizzarsi le mani, cosa succede per gli aspetti psicologici?

 

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Salute fisica e mentale sul posto di lavoro

La sicurezza e salute dei lavoratori si traduce come una coniugazione di diversi aspetti quali l’integrità morale, fisica e psicologica. Il quadro normativo parla spesso di malattie professionali che sono sempre molto spesso legata alla sfera fisica. Malattie, dunque, che si contraggono a causa dell'esposizione dei lavoratori di specifici rischi presenti nel luogo di lavoro, come dermatite, sordità da rumore, intossicazioni e malattie respiratorie.

Ma un aspetto che si prende sempre poco in considerazione è il fattore psicologico.

Ultimamente sentiamo parlare spesso di mental breakdown o Burn-out, ovvero un crollo psicologico dato soprattutto dallo stress lavorativo.

Secondo una ricerca Doxa per Mindwork il malessere legato al posto di lavoro fa soffrire circa il 50% degli italiani. Ciò significa che un italiano lavoratore su due è messo a dura prova dagli impegni e dallo stress lavorativo. Parliamo di un fenomeno che non bisogna assolutamente sottovalutare, in quanto ne va della salute dei dipendenti ma anche della salute dell’azienda.

 

Cosa può fare l’azienda per migliorare la salute e la sicurezza?

Oltre che seguire le normative in vigore, l’azienda può adottare molte iniziative per la salute dei propri dipendenti.

Secondo sempre la ricerca Doxa per Mindwork, il 92% delle lavoratrici e dei lavoratori ritiene importante che l’azienda si occupi attivamente del “benessere psicologico” dei propri dipendenti. I dipendenti si rendono conto delle difficoltà che incontrano e chiedono ai datori di lavoro di impegnarsi attivamente nel cercare di risolvere il problema.

Ma cosa può fare un’azienda a supporto della salute dei lavoratori?

Molte aziende già hanno iniziato ad attuare diverse soluzioni che di seguito vi elenchiamo:

  • Orari flessibili, i dipendenti possono gestire il proprio orario di lavoro in base alle proprie esigenze e impegni
  • Smart Working, i dipendenti possono decidere se adottare il lavoro da remoto oppure no. Questo permette di creare un miglior equilibrio tra vita privata e lavoro, inoltre evita lo spreco di tempo impiegato per arrivare al posto di lavoro.
  • Sportello psicologico aziendale, alcune aziende hanno deciso di introdurre il supporto psicologico ai propri dipendenti, con dei consulenti esterni o con degli studi specializzati che se ne occupano

Queste decisioni sono stata prese da alcune aziende anche alla luce da alcuni sondaggi ai lavoratori e lavoratrici in campo di welfare aziendale, la ricerca Doxa per Mindwork ha evidenziato che:

  • Per il 51% dei lavoratori e delle lavoratrici, le responsabilità e gli impegni di lavoro interferiscono con la vita privata e o familiare
  • Il 42% del campione ritiene inefficaci le iniziative promosse dalla sua azienda per aumentare il livello di benessere dei lavoratori e delle lavoratrici e ridurre lo stress legato al lavoro
  • Laddove non è presente, il 75% delle persone valuterebbe positivamente la messa a disposizione, da parte dell’azienda, di un servizio di supporto psicologico

Un’azienda che investe in salute e sicurezza sul lavoro, è un’azienda che ha come obiettivo principale quello di promuovere il benessere del lavoratore e sviluppare un clima fondato su una cultura aziendale focalizzata sul rispetto e la valorizzazione delle risorse umane.

Le persone serene e felici del proprio lavoro sono più produttive. Questo perché si sentono appagate e in grado di gestire adeguatamente la propria vita privata e il lavoro. Sanno gestire meglio lo stress e hanno una capacità di problem solving migliore.

Ricordiamoci sempre che il lavoro si misura in qualità e non in quantità, un’azienda costituita da persone felici è un’azienda che produce meglio e di più!

 

Fonti: Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, Ricerca Doxa Per Mindwork.